I contenuti sono ormai essenziali per ottenere l’attenzione e la fiducia degli utenti. Il successo di un progetto web è sempre più determinato dalla capacità di realizzare e utilizzare contenuti coinvolgenti e utili per creare valore.
Creare contenuti da zero può essere però un’attività molto dispendiosa, in termini di tempo e di risorse.
La content curation può essere sicuramente un’alternativa più economica e veloce, ma in grado comunque di generare valore.
Che cos’è la content curation?
Curare i contenuti è un’attività ormai sempre più diffusa nell’ambito del web marketing che consiste nello scoprire, selezionare e riadattare contenuti trovati in rete, spesso arricchendoli con altre fonti.
Di conseguenza si tratta di un’attività che si basa sulla ricerca, filtraggio e rielaborazione di contenuti altrui, il che non significa una semplice duplicazione, bensì una riproposizione di materiale che risulti anche arricchito rispetto all’originale.
Alcuni link utili:
MOZ – Content Curation Guide for SEO – What, How, Why
SEJ – Your Guide to Content Curation for SEO
Quicksprout – How Content Curation Can Improve Your Search Rankings
Bruce Clay – Back to basic: SEO-Friendly Content Curation in a Post-Panda World
Whymarghette? – 5 tipologie di content curation
I benefici della content curation per la SEO
Come utilizzare un’attività di content curation per la SEO? Maura Cannaviello di whymarghette? ha provato a rispondere a questa domanda con un’articolo intitolato “Esperimento di content curation per la SEO.”
Prendendo spunto da un esperimento condotto da Scoop.it la piattaforma di content curation, secondo Maura è possibile determinare l’impatto della content curation sulla SEO, con poche e semplici operazioni:
1. Scegli un post già pubblicato sul tuo blog
2. Prova a riscriverlo in 3 versioni differenti arricchendo il contenuto di partenza
3. Ottimizza eventualmente gli articoli per una determinate parola chiave
4. Aggiungi immagini e se possibile anche video
5. Trascorso un certo periodo dalla pubblicazione, verifica su Google Analytics quale dei post ha ricevuto più visite, se la nostra keyword è salita di posizione e in generale se ha ricevuto vantaggi dalla ripubblicazione del contenuto.
Non tutti i contenuti si prestano all’esperimento, ma in generale il contenuto curato ha lo stesso potenziale di ranking e coinvolgimento dei nuovi contenuti.
Come scegliere le parole chiave
Un ultimo appunto riguarda la scelta delle parole chiave. Le parole chiave formate solo da uno o due termini, si rivelano molto competitive e per questo difficilmente riusciremmo a posizionarci nei primi risultati dei motori di ricerca.
Un metodo alternativo potrebbe essere quello di utilizzare le “long tail keyword“, ovvero parole chiave che contengono tre o più termini. Avere una sezione del proprio blog o sito dedicata ad articoli di uno specifico argomento o categoria, può essere utile per aumentare la visibilità del proprio sito per la coda lunga (long tail) delle keyword di riferimento.
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