Le intuizioni alla base di una buona idea imprenditoriale non arrivano mai dal nulla. E nel caso della piattaforma Farmakom, creata da un team tutto italiano, sono il frutto di anni di test in altri progetti e di esperienze nel mondo del digitale oggi riversati in un sistema che promette di fare felici le farmacie, creando anche nuove figure professionali.
Si tratta di un servizio Saas (software as a service), nato nel 2016 e che permette alle farmacie, anche quelle più piccole e sperdute, di attivare un proprio canale e-commerce per vendere i medicinali da banco direttamente online.
Alberto Trussardi, uno dei co-fondatori insieme ad Andrea Mangilli e Massimiliano Misseri, è appunto tra le menti di un sistema che in appena due anni ha ottenuto risultati di rilievo: le 25 farmacie che in Italia oggi usano il servizio hanno fatturato fino a oggi 11 milioni di euro, aumentando le vendite.
«In media, con questo sistema, le farmacie vendono il 40% in più rispetto a prima. Vuol dire che hanno aumentato il loro margine rispetto alle sole vendite offline», racconta Trussardi a La Nuvola.
Trussardi ha appena 29 anni (Mangilli 31) e, grazie all’esperienza nel settore del mercato farmaceutico di Misseri, ha messo a frutto tutti gli anni di lavoro nel comparto informatico e digitale in cui ha iniziato a muoversi sin da giovanissimo. «Ho iniziato a lavorare a 14 anni in un negozio di videogiochi di Bergamo – spiega – Da lì il mio interesse per il digitale e l’informatica sono cresciuti: creavo i miei primi siti web amatoriali a 16 anni per clienti del posto, per lo più commercianti che avevano bisogno di muovere i primi passi online. E questo mi ha portato poi a Milano: ho frequentato per un po’ la facoltà di Informatica ma poi ho capito che non era quello il mio percorso e ho iniziato subito a lavorare, prima come dipendente poi come freelance sempre nell’ambito dei servizi digitali a clienti e aziende».
Entrando a contatto direttamente con le esigenze di imprese e clienti, Trussardi sviluppa in casa una certa attitudine al problem solving e una vera passione per la comunicazione e l’approccio visual ai servizi online. Competenze che poi si riveleranno cruciali nell’avviare le sue prime attività in proprio.
«A un certo punto avevo troppo lavoro! Così mi è venuto in mente di creare una piattaforma in cui persone che come me operavano in ambito digitale potessero farlo insieme, supportandosi e scambiandosi know-how: caso ha voluto che proprio in quel periodo Davide Dattoli stesse lanciando lo spazio di co-working che fa appunto tutto questo (Talent Garden ndr). Mi sono proposto per aprirne uno a Bergamo e questo mi ha permesso di continuare a crescere».
Cresce talmente tanto il lavoro che Trussardi, insieme al suo socio Andrea Mangilli, a un certo punto decide di portare tutti i progetti, le idee, i servizi e i lavori in ambito digitale che nel frattempo sono stati avviati sotto un unico cappello. Si tratta di DNH Investment Partners che oggi è l’infrastruttura digitale di Farmakom.
«Abbiamo deciso di concentrare in DNH le partecipazioni in aziende che avevamo in quel momento, anche per sviluppare prodotti digitali in casa. Massimiliano Misseri (cofondatore di Farmakom ndr) arriva a questo punto della nostra storia imprenditoriale: ci propone di creare qualcosa per il settore farmaceutico».
I dati di settore Nel 2014, infatti, in Italia viene introdotta una specifica regolamentazione per la vendita online di farmaci che non richiedono prescrizione medica. Parliamo di un mercato enorme. L’e-commerce di farmacie in Italia ha segnato nel 2017 un aumento del 17% per un totale di 96 milioni di euro e in tutta Europa crescerà del 9,3% entro il 2021 per un totale di 13 miliardi di euro (Fonte: “Il mercato pharma: commento 2017 e prospettive 2018” dell’Associazione Italiana Sviluppo Marketing). In teoria, in Italia, chi investe nel comportato potrebbe contare su una rete capillare di “negozi”, cioè le farmacie e le para-farmacie e unità commerciali che arrivano a quasi 20 mila unità distributive su tutto il territorio.
Eppure, secondo dati Federfarma, ad aprile 2018 solo 550 farmacie e 100 esercizi commerciali risultano aver fatto richiesta di autorizzazione al Ministero della salute per la vendita online. Dato che si accompagna al calo di consumi di farmaci da banco registrato nel 2017 (-4,8%). Flessione dovuta forse anche alla difficoltà tutta italiana nel creare servizi tecnologici a supporto delle aziende per permettere di attivare un canale e-commerce con relativa semplicità.
In questo “vuoto” si inserisce il sistema creato da Trussardi&Co: Farmakom si basa su un modello di business che prevede una licenza rinnovabile, pagata direttamente dalle farmacie. Ma non si tratta solo di aumentare le vendite delle aspirine: la piattaforma è collegata a Farma Dati e può fornire tutte le referenze dei prodotti da banco in commercio.
Il farmacista digitale E poi c’è l’effetto che non ti aspetti: poiché le farmacie aderenti al circuito stanno aumentando le vendite, secondo i dati raccolti dal team, molte hanno iniziato a doversi dotare di una figura specifica che monitori l’e-commerce, prepari gli acquisti per i clienti e i prodotti da consegnare. «Su 25 farmacie, almeno un e-commerce specialist per ciascuna ce l’abbiamo, ed è un’ottima cosa – spiega – Le farmacie sono indotte ad assumere chi possa gestire anche la parte online, ma il maggior costo è compensato dall’aumento dei prodotti venduti».
Anzi, sta nascendo – azzardiamo – una nuova figura: il farmacista digitale, esperto del suo settore ma con competenze di gestione e-commerce e marketing online. «E’ una bella prospettiva quella di poter dare opportunità di formazione e creazione anche di nuove figure professionali. Nell’insieme, questo progetto è il concentrato di tante professionalità e competenze: è come se tutto il bagaglio di esperienza nel digitale si sia potenziato e riversato in questa piattaforma – conclude Trussardi – Farmakom e anche altre nostre iniziative sono il frutto della contaminazione. Alcuni spunti, alcune intuizioni, non sarebbero mai state sviluppate se non ci fosse stato uno scambio di esperienze e professionalità diverse, a volte distanti, e che pure ora si incastrano alla perfezione».
Fonte: nuvola.corriere.it – Autore: Barbara D’Amico