Qual è la fotografia del settore alimentare italiano a pochi mesi dall’Expo2015?
Maria Teresa Manuelli del Sole 24 ore prova a rispondere a questa domanda, alla luce del nuovo report Manpower “ Work in Food – Future Jobs Trends in the Food Industry” in un recente articolo intitolato “Manager dell’export e dell’e-commerce? Buttatevi sull’alimentare“.
Vediamo assieme i punti salienti:
Un settore solido ma arretrato
Un settore solido e ad alto potenziale, ma allo stesso tempo arretrato dal punto di vista del digitale e dell’innovazione. Questa la fotografia dell’industria alimentare italiana a pochi mesi dall’Expo2015 dedicato al food mondiale. Un settore, quello italiano, che non sembra pronto ad affrontare le grandi sfide soprattutto nel campo della commercializzazione ed esportazione dei prodotti alimentari.
Work in Food: l’indagine di ManpowerGroup sui trend nel mercato del lavoro nel settore alimentare in Italia e nel mondo
Lo stato dell’industria alimentare made in Italy emerge dal web-survey “Work in Food – Future Jobs Trends in the Food Industry”, indagine promossa da ManpowerGroup, che si è proposta di comprendere il mercato del lavoro nel settore alimentare, analizzando strategie e investimenti futuri nell’ambito delle gestione delle risorse umane.
Manca un’attenzione per marketing e vendite
Uno degli aspetti più allarmanti della ricerca evidenzia come il settore non punta, né su innovazione, né su marketing, né su sales, fatta eccezione per le grandi aziende.
In Europa e negli Usa, invece, l’attenzione riservata a questi ambiti è nettamente superiore, anche perché il trend dei consumatori sta andando proprio in questa direzione: maggiore consapevolezza dei rischi alimentari, esigenze di consumo più sofisticate, rivoluzione digitale, internazionalizzazione della domanda e dell’offerta.
In Italia invece non si punta davvero nemmeno sull’export. Nonostante questo sia la vera risorsa per il settore, solo il 12% degli intervistati investirà nell’assunzione di sales export.
L’e-commerce?
Sebbene il 50% degli acquisti sia influenzato dal web, le aziende italiane non hanno ancora messo a punto una strategia commerciale integrata che sappia parlare al cliente tramite punto vendita, internet e smartphone e hanno molta poca fiducia nell’E-Commerce che non è ancora ritenuto strategico se non da chi opera nei comparti Commercio e HO.RE.CA.
Non a caso, in Italia, solo il 43% del campione intervistato pensa di potenziare le figure «digital», contro il 60% in Europa e il 65% degli USA.
Conclusioni
Quella che emerge dal report è una fotografia di un settore forte ma ad oggi incapace di guardare al futuro. Un dato davvero allarmante è quello relativo all’ecommerce:
“Le aziende italiane non hanno ancora messo a punto una strategia commerciale integrata e multicanale, che intercetti e coinvolga il consumatore offline e online. Sebbene la domanda a livello mondiale dei prodotti Made in Italy sia cresciuta del 5.2% nel solo settore enogastronomico, l’E-Commerce non è ancora percepito come uno strumento di fondamentale importanza, anche per l’export.”
Ci auguriamo che l’Expo sia davvero, come afferma Stefano Scabbio, presidente ManpowerGroup Area Mediterraneo: “l’occasione soprattutto per le pmi, per avere maggiore visione strategica, […] per offrire uno stimolo al cambiamento culturale alle imprese italiane e dall’altro annullare un po’ le distanze tra i vari Paesi.”