Casaleggio Associati ha presentato il nuovo rapporto “Ecommerce in Italia 2015”.
Vediamo assieme gli aspetti più interessanti:
La situazione in Italia
Nel 2014 la situazione del commercio elettronica sì è profondamente trasformata mantenendo una crescita invidiabile per un Paese abituato a vedere il suo PIL decrescere. Il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2014 è stimato in 24,2 miliardi di Euro, con una crescita dell’8% sul 2013. Un trend sicuramente positivo ma ancora limitato se si considera che mercati come quello britannico che vale dieci volte tanto continuano ad avere crescite simili alle nostre o che il a livello mondiale si stima per quest’anno una crescita del 20,9% che lo farà arrivare a 1600 miliardi di dollari entro la fine del 2015.
L’affermazione dei marketplace
I marketplace (Amazon, ebay, ecc.) e gli attori stranieri si stanno posizionando sul nostro mercato e sono responsabili della trasformazione a cui stiamo assistendo, dove gli operatori italiani, in particolare nei settori dell’elettronica di consumo e dell’editoria, stanno lasciando spazio a economie di scala che non riescono a contrastare.
La vendita all’estero come maggior fattore di crescita
L’Italia rappresenta l’1,25% della popolazione mondiale collegata a internet. È naturale pensare quindi che il mercato principale per espandersi sia proprio l’estero. Soprattutto grazie all’affermarsi dei marketplace diversi attori medio-piccoli dell’e-commerce italiano hanno iniziato a vendere all’estero durante il 2014, accorgendosi che il mercato in alcuni casi è molto meno sensibile al prezzo rispetto a quello italiano e permette quindi margini più alti.
Nel 2014 il fatturato e-commerce delle aziende italiane generato all’estero è stato in media il 31% (in crescita rispetto al 29% del 2013) delle loro vendite on line complessive.
L’Europa è il mercato internazionale più importante per le aziende e-commerce italiane e l’ultimo anno ha visto un consolidamento delle posizioni sui vari Paesi e un’espansione del numero di Paesi in cui i singoli esercenti sono presenti. L’unico Paese che ha visto una ritirata da parte delle aziende italiane è la Russia, probabilmente a causa del crollo del Rublo e per le restrizioni sulle esportazioni.
Il mobile commerce in Italia
In Italia il canale mobile è quello più interessante e che meglio deve essere gestito vista la trasformazione che si sta avendo sul fronte delle abitudini di collegamento che hanno gli italiani. Sono infatti già oltre 17 milioni gli italiani che si collegano nel mese tramite dispositivi mobile.
La percentuale di fatturato e-commerce derivante dal canale mobile risulta in crescita rispetto al 2013. Le aziende partecipanti all’indagine affermano che, in media, il mobile ha pesato il 13% sul totale dei ricavi derivanti dalla vendita on line rispetto all’8,5% nel 2013 e al 5% nel 2012.
I settori in crescita nel 2015
L’ultimo paragrafo del report è dedicato alle prospettive dei settori nel 2015.
In particolare è previsto:
- +16% per l’alimentare
- +14% per il settore delle assicurazioni
- +20% per il settore della casa e dell’arredamento
- +40% per i centri commerciali
- +16% per l’editoria
- -5% per il settore dell’elettronica
- +30% per il settore della moda
- +12% per il settore salute e bellezza
- +5% per tutto ciò che riguarda il tempo libero
- +20% nel turismo
Fonte: www.casaleggio.it