L’ultima indagine effettuate da Ups in collaborazione con comScore delinea la figura dell’e-shopper italiano, i suoi bisogni e i fattori che lo guidano nel processo di acquisto.
Vediamo assieme gli aspetti più interessanti del report:
Nasce il flex-shopper
Si tratta di un acquirente spietatamente esigente, multicanale e multidispositivo, in cerca dell’occasione giusta. In Italia si tratta soprattutto di quarantenni, con un impiego a tempo indeterminato e salario fra 15 e 30mila euro all’anno, prevalentemente cittadini (58%) e residenti in nuclei da 3-4 persone (61%).
Crescono gli acquisti online
Le vendite online dovrebbero crescere su scala europea del 12% l’anno fino al 2018. A trainare il settore, l’abbigliamento. Ma in Italia al primo posto si piazzano i prodotti legati all’intrattenimento (libri, musica, film col 53%) e solo in seconda battuta, vestiti (49%) e scarpe (39%).
Gli intervistati italiani hanno inoltre dichiarato che il 44% degli acquisti da loro effettuati negli ultimi tre mesi è avvenuto online. Su questo, siamo in linea con la media europea (46%) anche se lontani dalle posizioni di vertice (il Regno Unito avrebbe già compiuto il sorpasso sul negozio fisico col 55% delle merci acquistate in rete).
Si compra ancora da PC ma il mobile è in crescita
In Italia, nonostante la crescita prorompente del mobile, lo shopping online si fa ancora tramite pc: lo sceglie il 60% degli italiani per le ricerche e il 51% per la finalizzazione dell’acquisto.
Mentre se il venditore offre un’app gli italiani sono i più disponibili a sfruttarla (47%) rispetto agli acquirenti degli altri Paesi coinvolti dallo studio. Interessante notare come chi usa l’app è meno incline ad abbandonare il carrello.
Cosa influenza le decisioni di acquisto? Comodità e convenienza. Per esempio la flessibilità di poter scegliere quando e come vedersi recapitare un ordine.
9 italiani su 10 abbandonano il carrello
Quasi 9 consumatori italiani su 10 abbandonino di solito il carrello. I motivi? I costi di spedizione che nel 54% dei casi rendono la spesa superiore al previsto. E in ogni caso non sono esplicitati prima dei passaggi finali a cui è necessario arrivare per concludere un ordine. Inoltre 7 italiani su 10 ritengono la consegna gratuita un fattore essenziale. Tanto che in molti, pur di ottenerla, aggiungono spesso prodotti al carrello per sbloccare le soglie di invio gratuito.
Altro dato interessante: solo il 54% degli acquirenti italiani si dice soddisfatto della semplicità con cui è possibile effettuare i resi, così come i cambi.
Stesso discorso per i tempi: il 52% sostiene infatti di lasciare il carrello a causa dei tempi troppo lunghi (o incerti) di consegna. Il massimo è quattro giorni per le consegne domestiche e cinque per quelle in Europa. Ma il 60% seleziona spesso soluzioni da due o meno giorni.
Inoltre solo il 65% degli acquirenti online italiani si dichiara soddisfatto di quanto legge nelle schede di presentazione. Forse è anche per questo che, nel 50% dei casi, ne cerca di aggiuntive sui social network.
Fonte: www.wired.it